0
Il tuo Carrello

Andropausa maschile: cos’è e come riconoscerla

andropausa maschile cosa succede

Forse non tutti sanno che esiste l’andropausa maschile la quale non può essere paragonata in alcun modo con la menopausa femminile. Certo, le due parole sono molto simili fra di loro e ci si potrebbe confondere facilmente, ma la verità e che, come avrebbe detto Johnny Stecchino: “Non mi assomiglia per niente!”. C’è dire anche che l’andropausa non ha nemmeno a che vedere con l’infertilità o l’impotenza. E qui si corrugano le sopracciglia.

Andropausa maschile è come la menopausa?

Vi abbiamo appena spoilerato la risposta, ma capiamo esattamente il perché. La menopausa può essere collocata all’interno di un tempo ben preciso e coincide con la fine dell’età fertile per tutte le donne. Il ciclo non si presenta più ogni mese e si subiscono degli sfasi a livello ormonale, ma non solo. La menopausa, poi, avviene rapidamente, da un giorno all’altro, e causa non pochi squilibri. L’andropausa maschile, invece, porta a una riduzione progressiva degli ormoni maschili, primi fra tutti il testosterone. Questo accade verso i 45-50 anni, ma i sintomi sono pressoché impercettibili: si notano, tutt’al più, quando si è a letto con il/la proprio/a partner!

andropausa maschile

Andropausa maschile e fertilità

Una domanda sorge spontanea: può l’uomo avere dei figli anche se trova in andropausa? La risposta è affermativa. Questo perché la fertilità resta, all’incirca, invariata anche quando si affronta questo periodo della vita nell’uomo. L’importante è fare dei controlli dall’andrologo e svolgere un esame del liquido seminale, conosciuto anche come spermiogramma. Con questo test è possibile verificare non solo la quantità, ma anche la qualità degli spermatozoi: solo quando si è in età veramente avanzata, o se si hanno problemi fisiologici gravi, si registrerà una loro totale assenza.

Andropausa maschile e impotenza

Un falso mito legato all’andropausa maschile è che corrisponda all’impotenza. Niente di più sbagliato! Come si è detto all’inizio, il fatto di avere una riduzione dell’ormone maschile per eccellenza, il testosterone, potrebbe avere delle ripercussioni sull’attività sessuale dell’uomo. Ci potrebbe essere un calo della libido, anche se nella maggior parte degli uomini questo non accade affatto. Ci sono invece molte più probabilità che avvenga un problema di erezione: ne viene meno sia il numero che la qualità, così come accade per l’orgasmo. Potrebbe aumentare, poi, il periodo refrattario, ovvero quell’arco di tempo che intercorre tra un’erezione e l’altra. Ma l’impotenza, cari e care, è tutt’altra questione!

Il sesso non va in pensione!

Certo, dai 45 anni in poi i maschietti non saranno più dei veri e propri torelli, ma questo non significa che sia finito per sempre il piacevole momento di trovarsi sotto le lenzuola con il/la proprio/a partner, anzi. Si può ancora fare del bel sesso, ma bisogna essere consapevoli che bisogna ricorrere anche a qualche escamotage. Ad esempio, si potrebbe optare per degli anelli vibranti che sono capaci di aumentare il momento in cui il pene è in erezione. Per un orgasmo più intenso ci sono anche i massaggiatori prostatici che aiutano anche a combattere l’ingrossamento della prostata. Anche se siete in andropausa, quindi, non tenete: potete ancora godere e far godere chi vi sta accanto!

10%

di sconto, solo per te 🎁

Iscriviti per ricevere il tuo sconto esclusivo e ricevere aggiornamenti sui nostri ultimi prodotti e offerte!

Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *